Maggio – Ottobre 2005: la Cemlux, attuale socio di controllo di Uni Land con Alberto Mezzini, acquisisce la Perlier Spa, nota società operante nella cosmetica.
In pochi mesi cambia la ragione sociale, viene venduto il ramo cosmetici alla vecchia Kelemata (ex controllante di Perlier SpA) ed il settore immobiliare diviene il core business dell’azienda: nasce Uni Land, dal sito ufficiale “la prima società operante nel Land Banking, House Building e Energie Rinnovabili quotata al Mercato Azionario Italiana”.
Trasferita la sede dalla comoda Milano alla meno conosciuta Monghidoro (40 km da Bologna), Uni Land chiama i suoi azionisti ad approvare il bilancio 2006 e, fresca di quotazione sul segmento Star, (che non significa stella, ma Segmento Titoli con Alti Requisiti), si fa subito notare.
Mai, a memoria, ci era infatti capitato di imbatterci in una società quotata a Piazza Affari che deliberasse, nella fattispecie al punto 4 dell’assemblea ordinaria, con un semplice ordine del giorno “varie ed eventuali”. Manco si trattasse di un’assemblea di condominio.
“Varie ed eventuali” da leggersi, in questo caso, come nomina di un consigliere di amministrazione. Con quell’ordine del giorno il presidente Alfonso Marino ed i suoi fidi consiglieri hanno pensato bene di eleggere il nuovo consigliere indipendente, Paolo Bedeschi, in sostituzione del dimissionario Pier Luigi Stefanini. Operazione poi andata in porto, visto che i tre azionisti presenti in sala hanno tutti votato a favore e Bedeschi ha così potuto “regolarmente?” sedersi tra i membri del consiglio.
Consiglio che, per dovere di cronaca, aveva portato, col punto 3 dell’o.d.g (questo si, ben dettagliato), il proprio emolumento ad euro 60.000 annui, “in considerazione dell’impegno richiesto sia in termini di tempo che in termini di responsabilità”.
Errare è umano, diranno i puri di cuore. Ma perseverare cos’è? Perché soltanto due mesi dopo, Uni Land ci ricasca.
Assemblea ordinaria e straordinaria del 30 giugno 2007. Ordine del giorno:
Punto 1. Modifiche statutarie.
Punto 2. Varie ed eventuali.
Il primo punto, pur non essendo intellegibile, non si sa quali articoli vengono modificati, è chiaro: trattasi modifiche dello statuto per adeguamento alle normative introdotte dalla legge 262/05 e dal D.Lgs. 303/06.
Ma cosa intenderà questa volta il Consiglio, con “varie ed eventuali?”
Colpo di scena: a nascondersi sotto l’amorfa dicitura è il vecchio cruccio degli amministratori di Uni Land: i loro emolumenti. Qualcuno potrebbe obiettare: “Ma non li avevano già ritoccati ad aprile?”. Giusta osservazione ma, come dice la canzone, si può dare di più.
E così, in sordina, l’unico azionista presente in sala (guarda caso tale Mario Mezzini), approva la celata delibera: “Attribuire al consiglio di amministrazione, in via ulteriore rispetto alla remunerazione fissa già precedentemente deliberata dall’Assemblea, un emolumento complessivo pari all’1% degli utili di esercizio conseguiti”. Tradotto: altri 48.000 euro per il 2007, da spartirsi tra i 5 consiglieri. Niente, purtroppo, nel 2008: il bilancio era negativo.
E gli organi di controllo: Consob, Borsa Italiana e Collegio Sindacale cosa hanno da dire? Nulla!!!!
Nonostante siano stati sollecitati mediante denuncie – esposti nulla hanno fatto ma di ciò Vi racconteremo in una prossima puntata.
A presto
Carlo Fabris