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Qualche contestazione all'assemblea degli azionisti che hanno deciso di non approvare il bilancio Freedomland aspetta Guatri, L'ex rettore della Bocconi nominato presidente del cda, ma risponderà solo nei prossimi giorni 10/07/2004 - batch MILANO * “Azionista Fabris, azioni deposititate per partecipare all'assemblea 2, ma una è di troppo”. Se si vuole, in questa risposta di un azionista di Freedomland c'è tutto il malumore dei soci della società quotata a Piazza Affari finita nell'occhio del ciclone della magistratura.
Ieri gli azionisti sono stati chiamati a votare, cosa che è avvenuta, il rinvio dell'approvazione del bilancio della società al 30 giugno scorso (chiuso con una perdita di 44 miliardi contro 62 di ricavi, dati diffusi da Freedomland ma non certificati, ndr), resosi necessario perchè Deloitte & Touche non l'ha certificato proprio a seguito dell'indagine per falso in bilancio e aggiotaggio avviata dal pm Luigi Orsi della procura di Milano. Sotto inchiesta, come è noto, sono finiti l'ex presidente dell'Internet-tv Virgilio Degiovanni, consigliere e maggiore azionista, e l'amministratore delegato Giovanni Romagnoni. Che l'assemblea per l'approvazione del bilancio di Freedomland andasse rinviata era una cosa scritta già dai giorni della bufera giudiziaria, quando la società di revisione Deloitte & Touche aveva dichiarato di non essere in grado di certificare il bilancio per il 26 ottobre. C'era tuttavia attesa per il primo faccia a faccia fra Degiovanni e i suoi soci, dopo i paurosi crolli del titolo in Borsa, la sospensione delle azioni per quattro giorni filati, infine il recupero che i valori Freedomland hanno messo a segno nelle ultime sedute. Attese che non sono andate deluse, poichè dei quaranta soci presenti rappresentanti del 61,8%, un paio, compreso l'indomabile Fabris, hanno contestato la situazione in cui è venuta a trovarsi la società a poco meno di otto mesi dalla quotazione al Nuovo Mercato. Degiovanni ha confermato che vuole essere sentito dal magistrato Orsi ( Il consiglio di amministrazione aveva quindi l'obbligo di chiedere il rinvio dell'assemblea per l'approvazione del bilancio e, al tempo stesso, ha nominato l'ex rettore della Bocconi, Luigi Guatri, alla presidenza del cda. É probabile che Guatri alla fine accetti, ma non prima della fine della prossima settimana. Poi, Guatri, con il garante degli azionisti Piero Gnudi, potrà mettersi al lavoro per chiarire la vicenda dell'effettivo numero dei clienti, materia d'indagine della magistratura. Il prossimo passo dovrà farlo la società di revisione Deloitte & Touche chiamata a finire il lavoro di certificazione del bilancio. Per adesso si è limitata a garantire una prima attestazione entro il 15 novembre. I valori Freedomland, intanto, nella seduta borsistica di ieri hanno segnato un arretramento a 35,1 euro perdendo il 2,15%. Vincenzo Del Giudice categoria: Rassegna Stampa e Servizi | fonte: Da “Il Sole 24 Ore” di venerdì 27 ottobre 2000 |
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