MATRICOLE
Vizi e ingenuità nel rapporto fra le società del Nuovo Mercato e i loro azionisti, Il socio disturba? Chiamate la polizia
10/07/2004 - batch
C’è anche chi cambia sede senza dirlo. E chi non dà il bilancio per «paura della Consob»
categoria: Rassegna Stampa e Servizi | fonte: Dal Corriere della Sera inserto Corriere dell’economia di lunedì 20 novembre 2000
parole chiave: Il più bravo era Giuseppe Ciarrapico. Perché non blandiva i piccoli azionisti per poi, una volta raggiunto l’obiettivo, trattarli come estranei. No, il «Ciarra» era fin troppo chiaro: non voleva seccature e così convocava all’isola di Pantelleria le assemblee della sua Terme di Bognanco, quotata al mercato Ristretto. Sono passati dieci anni, la Borsa è un’altra cosa, le regole sono cambiate, ma certi vizi non sono scomparsi. Anche se le assemblee a Pantelleria restano insuperabili. La casistica delle ultime settimane offre spunti folkloristici d’altri tempi. Protagonisti sono i campioni della new economy, le società fresche di quotazione al Nuovo Mercato. C’è chi ha previsto tra i regolamenti societari l’intervento della polizia in assemblea per portare via il socio che disturba. Chi dichiara una sede legale dove, in realtà, ci sono soltanto un pittore e un elettricista. Chi ha sede in Sardegna e dice all’azionista che per avere il bilancio deve andare alla Camera di commercio. E chi riunisce l’assemblea, come hanno segnalato alcuni soci di Mondo Tv, in una camera di pochi metri quadrati.
Peccati di gioventù in molti casi, forse un po’ d’arroganza in altri, grande attenzione ai costi in altri ancora. Ma vediamo da vicino qualche caso, cominciando da Lavorwash, l’unica del campione quotata al mercato principale.
LAVORWASH. In settembre la prima assemblea dopo l’esordio in Borsa salta perché era sbagliato l’avviso di convocazione in Gazzetta Ufficiale . Tutto da rifare. Si arriva così a dieci giorni fa. A Pegognaga, due passi dal Po, in provincia di Mantova, viene approvato, con tre o quattro soci presenti, un regolamento assembleare di 28 articoli. Forse alla Lavorwash temono l’assalto di migliaia di azionisti, tutti che vogliono parlare, magari per ore. Così se qualcuno esagera il presidente può «disporne l’allontanamento» avvalendosi in ultima istanza «delle forze di P.S., provvedendo inoltre alle eventuali denunce o querele». Il socio sollevato di peso dai poliziotti può però «appellarsi all’assemblea la quale delibera sull’esclusione o meno a maggioranza semplice». L’assemblea approva anche il Codice di autodisciplina promosso da Borsa spa. Che raccomanda (articolo 12) la presenza degli amministratori alle assemblee. Alla Lavorwash mancava la metà dei consiglieri e dei sindaci.
TXT. Via Socrate 41 a Milano è ufficialmente la sede legale di questa società, quotata al Nuovo Mercato. Ma all’indirizzo c’è una palazzina in ristrutturazione. All’interno un pittore e un elettricista: «Txt? Non sappiamo cosa sia». Ci sono anche alcuni impiegati in una camera attrezzata a ufficio, ma di un’altra società: «La Txt? Si è trasferita in via Frigia». Cioè a circa un chilometro. Profumo di vernice fresca nella nuova sede. «Sede operativa», precisa un dirigente mentre quella legale è dove ci sono pittori ed elettricisti ma neanche l’ombra dei libri sociali, come vorrebbe la legge. Per cambiare sede servirebbe un’assemblea straordinaria perché si modifica lo statuto. «Abbiamo informato Borsa spa e l’Ufficio Iva - aggiunge il dirigente Txt - e sentito i pareri dei nostri legali: se sarà così faremo un’assemblea, ma costa almeno 10 milioni».
AISOFTWARE . È il 6 novembre e Aisoftware è pronta per la prima assemblea da quando è al Nuovo Mercato. Si deve approvare il piano di stock option. Presidente, consiglieri, sindaci, professionisti di supporto e azionisti sono schierati. L’avvio dell’assemblea slitta. Prima dieci minuti, poi mezz’ora. Dopo 40 minuti il presidente informa che è presente il 48% del capitale e quindi manca la maggioranza (assoluta) necessaria per deliberare. Tutti a casa e rinvio in seconda convocazione, per colpa di un fondo tedesco che non si è presentato e, si saprà poi, dell’incendio di un treno Verona-Milano che trasportava un certo numero di dipendenti-soci. In seconda convocazione arriva il socio dalla Germania e fila tutto liscio, o quasi. Un azionista chiede com’è possibile che ci sia tra i votanti chi ha depositato i titoli per l’assemblea solo uno o due giorni prima (è il caso dei tedeschi): la legge non richiede cinque giorni? E poi com’è possibile che tra i soci votanti compaia Morgan Guaranty con il 2,2% visto che questa partecipazione, superiore al 2%, non è mai stata comunicata alla Consob e quindi dovrebbe essere sterilizzata? Alla Aisoftware sono sicuri del fatto loro, ma se il socio avesse ragione l’assemblea potrebbe essere annullata.
TISCALI. Telefonata a Cagliari. «Buongiorno, sono un azionista Tiscali, è possibile avere per posta e a mie spese un bilancio della società?». «Può andarlo a prendere alla Camera di commercio oppure prelevarlo dal nostro sito». Non è un grande esempio di relazione con i soci ma almeno alla Tiscali non oppongono, come altri, la «totale riservatezza» sui documenti (bilancio, statuto, verbali d’assemblea).
Spesso la colpa è dell’inesperienza o della decisione di alcune società di affidare i rapporti con i soci alle centraliniste. In un caso una società ha rifiutato di fornire qualsiasi documentazione «per paura della Consob».
Mario Gerevini
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